We Want Sex (2010)

Nel vibrante 1968, nella cittadina di Dagenham nel Regno Unito, il ruggente cuore dell'industria automobilistica britannica pulsa all'interno del colossale stabilimento Ford. Qui, oltre a migliaia di uomini, lavora una piccola ma tenace brigata di 187 donne addette alle macchine da cucire, maestre nell'arte di realizzare le tappezzerie delle auto. Ma dietro l'apparente banalità del loro lavoro si cela un'amara realtà: un salario irrisorio e un riconoscimento nettamente inferiore a quello dei colleghi maschi, un'emblematica manifestazione di disparità di genere. Tra queste lavoratrici si distingue Rita O'Grady, una donna di spirito indomito e di inaspettata audacia. Con il sostegno dello steward sindacale e di Albert Passingham, rappresentante di un sindacato empatico e lungimirante, Rita si fa portavoce di un disagio che va oltre la semplice classificazione ingiusta del loro lavoro. La battaglia si estende al diritto delle donne di ricevere lo stesso stipendio degli uomini a parità di mansione. Con coraggio e determinazione, Rita incita le sue compagne a uno sciopero chiaro e fermo, una lotta per il riconoscimento dell'uguaglianza salariale. La loro azione porta allo stop della produzione, mettendo in ginocchio l'intera fabbrica e investendo anche gli operai maschi, ora a mani vuote. L'impresa si trasforma in un'ardua prova di resistenza e di volontà, che attirerà l'attenzione fino ai vertici governativi. "We Want Sex" non è solo l'inequivocabile grido di battaglia di quelle donne, ma diviene il simbolo di un movimento che sfida l'autorità della Ford e che trascinerà il mondo politico ad abbracciare la causa del giusto riconoscimento del lavoro femminile. Una storia di coraggio e solidarietà, "Made in Dagenham" celebra il trionfo di quel gruppo di donne che, con la loro lotta, hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dei diritti civili, aprendo la strada a una rivoluzione legislativa senza precedenti.