Nel cuore dell'aspro paesaggio dell'Australia Occidentale del 1931, s'insinua una politica governativa disturbante, mascherata da atto di protezione. A.O. Neville, incaricato degli affari degli Aborigeni, esercita un potere inquietante: ha l'autorità di strappare i bambini meticci dalle loro dimore, destinati a un’esistenza di servitù. È in questo contesto che le giovani sorelle Molly e Daisy Craig e la loro cugina Gracie diventano vittime di tale politica, allontanate dal calore domestico e confinate nel rigido ambiente del campo di rieducazione Moore River.
Nonostante l'ambiente oppressivo, le tre ragazze non sono disposte a rassegnarsi. Guidate dall'intrepida Molly, pianificano una fuga audace, decise a sfidare il vasto e implacabile entroterra australiano. L'obiettivo è ambizioso: percorrere oltre 3000 chilometri per tornare a Jigalong, loro vero focolare, rifugio familiare e culla della loro cultura indigena. A guidarle, lungo il tortuoso cammino, è l'imponente recinzione anti-conigli, un simbolo di speranza e orientamento che le conduce verso la libertà.
La loro odissea è un susseguirsi di pericoli e sfide, in una fuga continua da inseguitori determinati e dall'ombra stessa di Neville, un uomo accecato dalle proprie convinzioni e da una visione del mondo distorta. Il viaggio delle ragazze si trasforma così in un eroico inno alla resistenza e alla forza della giovinezza, un racconto di coraggio e resilienza contro l'oppressione sistemica.
"La generazione rubata" è più di una semplice fuga verso casa: è la lotta di uno spirito indomito contro ingiustizie inaudite, un commovente tributo alla purezza dell'innocenza e all'immutabile potere della libertà umana.