Una pura formalità (1994)

In una notte scossa da un temporale furioso, il silenzio viene infranto da un omicidio. Un uomo, ritrovato a vagare senza meta sotto la pioggia battente, viene prelevato dalla polizia, privo di documenti d'identità e avvolto solo dal mantello dell'acquazzone incessante. Viene rinchiuso nelle fredde mura di una stazione di polizia ormai cadente, e qui si autoproclama Onoff, celebre ma schivo scrittore che è scomparso dalla scena pubblica, lasciando un vuoto nel mondo letterario. La sua detenzione, tuttavia, non è dovuta alla mancanza d'identità, ma a un omicidio avvenuto nei pressi del suo nascondiglio. L'arrivo dell'Ispettore, fervente ammiratore dell'opera di Onoff, trasforma il semplice fermo in un serrato duello intellettuale. Armatosi delle conoscenze delle opere letterarie di Onoff, l'Ispettore interroga il rinomato scrittore, che si ritrova incapace di ricostruire gli eventi delle ultime quattro ore - un tempo cruciale che potrebbe scagionarlo o condannarlo. Mentre la tempesta infuria all'esterno, riflettendo il tumulto psicologico all'interno della stazione, l'Ispettore interroga con tenacia Onoff, cercando di districare l'enigma dell'identità della vittima, degli eventi nebulosi e del possibile collegamento tra l'illustre scrittore e il misterioso delitto. La narrazione crea un intreccio di suspense e ingegno, che lascia gli spettatori sul filo della tensione, domandandosi: chi è la vittima e chi è l'assassino?