Angst (1983)

Nell'opprimente buio di una vita reclusa, un uomo emerge dal carcere dopo un decennio di detenzione, portando con sé un passato tormentato e un'insaziabile sete di violenza. Ritrovatosi in libertà, lontano dalle ombre della prigione, scopre che il suo oscuro desiderio di uccidere non conosce tregua, ma si risveglia più forte e terribile di prima. Un primo, maldestro tentativo di estinguere questa pulsione contro un ignaro tassista si conclude con un fallimento, spingendolo verso l'isolamento del paesaggio rurale austriaco. Tra questi silenziosi e solitari confini, l'uomo inciampa su una casa appartata, ultimo baluardo di una vita apparentemente immune dalla malvagità che alberga nel suo profondo. Qui, una giovane donna, insieme alla madre malata e al fratello disabile, vedranno il loro tranquillo rifugio trasformarsi in un inferno quando l'uomo, incarnazione dell'assassino reale Werner Kniesek, inizia a sommergerli di indicibili orrori, tessendo la tela di un macabro gioco di tormento e terrore. Mentre li tiene in suo potere, la mente dell'aguzzino si perde nei meandri bui del suo stesso passato, costellato da abusi subiti dall'autorità materna e nonna. Questo labirinto psicologico, intrecciato al suo attuale abisso di follia, viene catturato magistralmente attraverso l'obiettivo di Zbig Rybczynski e reso ancora più inquietante dalla colonna sonora di Klaus Schultz. "Angst" si rivela un viaggio agghiacciante nelle profondità della depravazione umana, dove i confini della paura sono messi alla prova e la lotta per la sopravvivenza diventa un duello disperato contro un'oscura presenza in agguato. Non ci troviamo di fronte a un semplice film, ma a un'esperienza viscerale che sollecita l'animo dello spettatore, ponendolo di fronte al perturbante interrogativo sulla vera natura dell'umanità.