Armadillo (2010)

In un crudo inverno afghano, la provincia di Helmand si trasforma nel teatro di guerra per un gruppo di giovani soldati danesi. "Armadillo" ci conduce in questo viaggio di sei mesi, seguendo il contingente attraverso gli occhi attenti e coraggiosi del documentarista Janus Metz e del cinematografo Lars Skree. Incastonata tra le linee nemiche, la base militare di Armadillo diviene scenario di una realtà che si distacca anni luce dalla tranquillità della Danimarca. Questo documentario non si limita a catturare la tensione dei combattimenti e la pericolosa vita quotidiana dei soldati, ma penetra profondamente nell'animo di questi uomini, esposti al paradosso di una guerra che sembra non avere senso. La vera tragedia, suggerisce il film, è incarnata dai villaggi locali innocenti, incastrati tra il fuoco incrociato di un conflitto che non conosce tregua. Galvanizzato da sequenze di azione mozzafiato e da un montaggio impeccabile, "Armadillo" si è meritatamente aggiudicato il Grand Prix de la Semaine de la Critique al Festival di Cannes del 2010, pur suscitando un acceso dibattito in patria riguardo al comportamento di alcuni soldati danesi durante uno scontro a fuoco con i combattenti talebani. Più che le pallottole dei talebani a sfiorare la lente della macchina da presa, sono le immagini dei soldati, ciascuno alle prese con il peso di una vita sospesa sul filo del pericolo, a lasciare il segno nel pubblico. "Armadillo" offre uno sguardo crudo e inquietante sulla guerra, uno specchio fedele delle esperienze di coloro che la vivono in prima linea, e ci invita a riflettere sull'impatto umano devastante che essa comporta.