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Poster of I'm a Cyborg, but That's OK

Sono un cyborg, ma va bene (2006)

“I'm a Cyborg, but That's OK”

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Trama

Nell'incessante ronzio di una fabbrica di radio, la giovane Young-goon sente vacillare la sua sanità mentale ai confini della realtà. Convinta di essere un cyborg da combattimento, ascolta voci inesistenti e trova conforto in conversazioni con oggetti inanimati, unico rifugio dalla solitudine che la attanaglia. La sua eccentricità ha radici profonde, piantate in un albero genealogico dai frutti più singolari: una nonna che si credeva un topo, i cui denti finti ora sono indossati da Young-goon, e una madre macellaia, socialmente impacciata. Il destino conduce Young-goon in un istituto psichiatrico, dove incontra Il-sun, un paziente con una passione smodata per il ping-pong e tormentato dalla convinzione di poter rubare le anime altrui. L'aura enigmatica di Young-goon cattura l'interesse di Il-sun, che si ritrova affascinato dalla sua follia meticolosamente intessuta. L'ospedale diventa il palcoscenico condiviso da questo ensemble di anime uniche e incompresse. Con Young-goon che rifiuta ogni cibo, la sua vita pende da un filo sempre più sottile. Il-sun, nella sua frenetica ricerca di normalità, decide di assumersi l'impegno di convincerla a nutrirsi. Man mano che il loro legame si intensifica, le loro stravaganze si fondono, rendendo sempre più labile il confine tra pazzia e realtà. "Io sono un cyborg, ma va bene" è un'esplorazione surreale delle intricazioni della mente umana, un racconto commovente di due anime perdute che trovano conforto nella loro follia condivisa. Riusciranno a ritrovare un barlume di sanità in questa tempesta di emozioni, o saranno consumati dalle loro stesse fantasie? La risposta si cela nel delicato valzer tra amore e follia, che dipinge un quadro vivido delle fragili complessità della condizione umana.