È solo la fine del mondo (2016)

Nel crepuscolo della sua giovinezza, il trentaquattrenne Louis, drammaturgo di talento, si trova a fronteggiare l'ombra cupa di una malattia terminale. Dopo dodici anni di silenzio e distanza, decide di varcare la soglia di un passato abbandonato, tornando alla casa natia che aveva lasciato senza mai osare uno sguardo retrospetto. Sospinto dal desiderio di condividere il suo destino incombente, Louis anela a ricucire gli strappi di un tempo perduto e di un'affezione mal collocata. Tuttavia, l'ingresso nel labirinto dei legami familiari si rivela un percorso disseminato di specchietti per le allodole: i volti noti si trasmutano in miraggi di estraneità. Intrappolato in un vortice di rancore, i suoi tentativi di empatia sono soffocati dal silenzio assordante di parole mai pronunciate. Quella che era iniziata come un'occasione di riconciliazione si disfa in un intreccio di contrasti e diastemi, tinti dalle sfumature della solitudine e dello scetticismo. Mentre il vuoto che lo separa dai suoi si amplia, Louis si scontra con la cruda realtà: non è più lui il padrone della sua vita, ma è divenuto burattino nelle mani della sua mortalità. Nella tensione che sobbolle, lo spettro della morte sottolinea silenziosamente le opportunità perdute e la testarda riluttanza ad ascoltare e amare. All'orizzonte dell'imminente fine, riuscirà Louis a spezzare le catene del suo passato? Avrà il coraggio di scavare a fondo e portare alla luce il pesante segreto celato sotto strati di parole non dette? Questo film è un'indagine profonda sulla vita, sulla morte e sull'intricato balletto delle relazioni umane che si intrecciano fra di loro, una narrazione che invita lo spettatore a riflettere sulla delicatezza degli affetti e sul coraggio necessario per affrontare la verità.