Lebanon (2009)

Giugno 1982, il caldo soffocante del Medio Oriente infiamma il contesto già esplosivo della Prima Guerra del Libano. Un singolo carro armato, accompagnato da un manipolo di fanti, viene catapultato in una missione che, da sempli­ce compito di ricognizione, si trasforma in un viaggio infernale tra le strette vie di una città ostile. Quattro giovani, poco più che civili in divisa di soldati, si ritrovano intrappolati in un conflitto per cui non erano pronti, dove il loro mezzo di trasporto si converte in una prigione d'acciaio, scenario di paure ancestrali e istinti di sopravvivenza. In "Lebanon" (2009), il regista ci immerge nella crudezza di una guerra senza eroismi, dove ogni scelta è un dilemma morale, un tiro alla fune tra dovere e coscienza. I nostri protagonisti, costretti a confrontarsi con la complessità delle decisioni in tempo di guerra, si dibattono tra il seguire ordini ciechi e il mantenere inalterata la propria umanità. Intorno a loro, un mondo sull'orlo del caos, dove la civiltà sfuma rapidamente lasciando posto alla barbarie, e ogni azione esita tra essere carnefice o vittima. Il film è un viaggio oppressivo e intimo, che ci costringe a guardare attraverso il mirino del carro armato, testimoniando il conflitto attraverso gli occhi di chi lo vive in prima persona. "Lebanon" è un'opera che esplora senza filtri il volto sanguigno del conflitto, un labirinto di emozioni estreme dove ogni decisione può essere irreversibile, riflettendo la fragilità dell'essere umano di fronte all'incalcolabile peso delle proprie scelte.