L'ultimo sogno (2001)

Nell'incantevole cornice della costa californiana si erge, ormai incongruo, l'umile rifugio di George Monroe (Kevin Kline), un'anima solitaria sommersa dalla magnificenza delle ville circostanti. Ereditato dal padre, il suo è un rifugio che porta i segni del tempo, simbolo tangibile di un'esistenza costellata di rimpianti e di una professione nell'architettura che non ha mai soddisfatto le sue aspettative creative. L'estromissione dal lavoro quotidiano e la diagnosi di un male incurabile s'incontrano in un giorno che segna una svolta: George decide di non svelare alla sua famiglia la gravità del suo stato, ma di abbracciare invece una libertà inaspettata. La sua ultima volontà è costruire da sé la casa che ha sempre sognato, lasciando un'eredità di concretezza in una vita altrimenti effimera. Ma non è solo un progetto architettonico quello che tiene in vita George; è il desiderio di ricucire i rapporti con il figlio adolescente Sam (Hayden Christensen), un ragazzo ribelle e sofferente, perso nel labirinto delle sue insicurezze e delle sue tentazioni autodistruttive. George vede nel figlio il riflesso delle proprie battaglie interiori e cercherà di condurlo fuori dal vortice di scontento che li accomuna. Il cantiere diventa metafora di ricostruzione non solo fisica, ma emotiva, attirando nelle sue dinamiche anche Robin (Dame Kristin Scott Thomas), ex moglie di George, e la sua famiglia, testimoni involontari di questa rincorsa verso una completezza che sembrava persa. Tra i legami che si intrecciano e si rafforzano, l'ombra della morte incombente rende ogni momento più pungente, ogni gesto carico di significato. Questa è una storia di scoperte tardive e di legami rinascenti, dove il costruire insieme diventa simbolo di speranza e di un amore che cerca di superare le barriere del tempo. "L'ultimo sogno" è un viaggio emozionante alla ricerca della bellezza nelle cose semplici, dell'essenza nei rapporti umani, e della pace interiore, contro la malinconica consapevolezza dell'inevitabile fine.