Michael Collins (1996)

Nel fervore rivoluzionario dell'Irlanda del XX secolo, emerge la figura indomita di Michael Collins, ribelle determinato a riscrivere il destino del suo paese. Questo biopic storico, diretto dalla mano esperta di Neil Jordan, segue l'inarrestabile cammino di Collins, che, dopo la devastante sconfitta della Rivolta di Pasqua, raccoglie le forze per una guerra di guerriglia senza quartiere contro le potenti forze britanniche. Innovativo e spietato, Collins adotta tattiche di guerriglia urbana e ordinazioni di eliminazione cold-blooded di informatori irlandesi e agenti dell'intelligence britannica. In bilico tra la fervida fede nella sua causa e una crescente inquietudine per il percorso di violenza che questa richiede, Collins si ritrova al centro della tempesta. La sua tenace determinazione porta i britannici al tavolo delle trattative nel 1921. Eamon de Valera, il Presidente del Sinn Féin, affida a Collins l'arduo compito di rappresentare l'Irlanda a Londra. Tornato a casa da riluttante emisario, Collins si trova di fronte a una vittoria amara: un'Irlanda divisa e uno Stato Libero Irlandese all'interno dell'Impero Britannico, piuttosto che la Repubblica sognata. Tale compromesso scatena l'indignazione tra i suoi compagni; de Valera lo denigra, mentre il suo amico di una vita, Harry Boland, si rivolta contro di lui scoprendo che la propria amata, Kitty Kiernan, nutre sentimenti per Collins. L'uomo che un tempo guidava un fronte unito contro il Regno Unito si ritrova ora a fronteggiare una guerra civile. La lotta divampa, mentre Collins si confronta con coloro che richiedono un'indipendenza totale e incondizionata per tutta l'Irlanda. La figura di Michael Collins, rivoluzionario, negoziatore e comandante dell'Esercito Nazionale durante la Guerra Civile Irlandese, rimane impressa nell'anima turbolenta della lotta irlandese per l'indipendenza, incidendo il suo nome nella storia eterna dell'Irlanda.