La mia cena con André (1981)

In una fredda serata newyorkese, il drammaturgo e attore Wallace Shawn, di 36 anni, avanza con riluttanza verso un insolito appuntamento serale. Ad attenderlo in un ristorante francese dall'ambiente raffinato vi è un vecchio amico, Andre Gregory, un ex regista di Broadway le cui vicende personali hanno ispirato voci di una sua presunta follia, seguita a un periodo di erranze in luoghi esotici e lontani. Mentre i piatti prelibati si succedono uno dopo l'altro, emerge un dialogo intenso e personale, che trasforma la sala del ristorante in un palcoscenico per le confessioni di una vita straordinaria. Andre, il più eloquente dei due, dipinge per Wallace un vivido affresco delle sue avventure: dall'incontro con un monaco capace di sostenere il proprio corpo sulle punte delle dita all'esplorazione di culture e modi di vivere agli antipodi di quelli occidentali. Wallace ascolta, affascinato e scettico al tempo stesso, interrogandosi sulla concretezza di una vita che sfugge alla normalità. La cena si trasforma in un vero e proprio dibattito filosofico, un confronto sui grandi temi dell'esistenza: è possibile vivere pienamente nella comfort zone fatta di cene a base di pollo e coperte elettriche, o è necessario ricercare esperienze straordinarie per risvegliarsi da un torpore esistenziale? Che ruolo hanno il caso e il destino nelle vicissitudini umane? E cosa significa realmente vivere una vita con scopo? "La mia cena con André" è un viaggio affascinante all'interno di una singola serata, un crogiolo di conversazioni che attraversano continenti e correnti filosofiche, mentre sondano l'essenza stessa dell'esistenza umana. Due amici di vecchia data, in bilico tra prospettive divergenti, innescano un dialogo tanto coinvolgente quanto provvidenziale, invitando lo spettatore a interrogarsi sulla propria vita e sui valori che la sorreggono.