Rollerball (1975)

In un futuro non troppo lontano, il mondo è cambiato radicalmente. Le guerre corporative hanno dato vita a un ordine mondiale basato sul potere delle corporazioni, ognuna padrona di un proprio team professionistico di Rollerball. Questo sport estremamente violento e a tratti mortale, nonostante le sue regole, è diventato lo spettacolo prediletto delle masse, riflesso di una cultura narcisista e di un'era che adora il rischio e la brutalità. In questo scenario si impone la figura carismatica di Jonathan E., il giocatore simbolo della squadra di Houston, sotto l'egida della potente Energy Corporation. Dopo anni di trionfi e un'ascesa che lo ha consacrato leggenda vivente del Rollerball, la vita di Jonathan prende una piega inquietante. Il presidente della corporazione, Bartholomew, lo convoca per annunciargli che la sua biografia televisiva servirà da pretesto per comunicare il suo inaspettato ritiro dallo sport. Jonathan, che ha sempre aderito alle volontà della corporazione, persino rinunciando al suo primo grande amore, Ella, per accontentare il desiderio di un esecutivo, inizia a ribellarsi silenziosamente a questo ritiro forzato. Mentre la squadra di Houston si avvia verso la partita del campionato a New York, Jonathan, assistito dal suo fedele allenatore Cletus e da altri alleati, si imbarca in un viaggio rischioso. Il suo obiettivo non è solo capire perché la corporazione desideri così ardentemente il suo addio, ma anche le implicazioni che ciò potrebbe avere sulla sua vita, o addirittura sulla sua morte. In una società dove l'individualismo è considerato obsoleto, la sfida di Jonathan al controllo corporativo scuote i fondamenti di questo nuovo mondo. Di fronte a un sistema in cui le corporazioni hanno soppiantato le nazioni e il Rollerball è diventato uno strumento di dominio, si innesca una scintilla di rivolta con la lotta di un uomo per la propria libertà. Ma in un gioco così pericoloso, Jonathan riuscirà a sopravvivere e a mantenere il suo spirito indomito?