Rosewater (2014)

Nel vortice di tensioni e aspirazioni del 2009 in Iran, "Rosewater" (2014) ci trascina nella storia vera e commovente di Maziar Bahari, giornalista iraniano-canadese di fama internazionale, corrispondente per Newsweek. Con la passione che lo contraddistingue e il sostegno emotivo della moglie in attesa a Londra, Maziar si tuffa nel fervore delle proteste del movimento Verde, dove milioni di iraniani si sollevano contro quello che percepiscono come un esito elettorale truccato. Il suo impegno nella ricerca della verità lo porta però a vivere un incubo in piena luce: rapito dai servizi segreti, viene rinchiuso per 118 giorni nel tristemente famoso carcere di Evin. Tra le mura di questa prigione, dove il tempo sembra sospeso e la speranza una luce flebile, Maziar affronta un brutale regime di interrogatori, i cui momenti di tregua sono scanditi solo dal profumo di rosewater, segno distintivo del suo aguzzino. Un colpo di scena sinistro si materializza quando un'intervista satirica, realizzata in un momento di leggerezza con il programma televisivo "The Daily Show", viene distorta e usata come "prova" della sua presunta colpevolezza di spionaggio a favore degli Stati Uniti e della CIA. "Rosewater" si rivela un'incursione coraggiosa nella resistenza umana, una celebrazione dello spirito indomabile e del giornalismo come baluardo della libertà. Un film che, attraverso il potere evocativo dell'immagine e della narrazione, rende omaggio all'innata determinazione nell'affrontare l'oscurità dell'inganno e della repressione. Preparevi a una visione che si annida nella coscienza, stimolando riflessioni che perdurano oltre il tempo di una proiezione.