L'ombra del vampiro (2000)

In "L'ombra del vampiro," il confine tra finzione e realtà diventa sempre più sottile, immergendo lo spettatore in un viaggio gotico dove l'arte incontra il terrore in una danza macabra. Il regista F.W. Murnau, ossessionato dall'idea di creare il film di vampiri definitivo, si avventura oltre i confini del conosciuto, scegliendo per il suo "Nosferatu" del 1922 un protagonista che sembra incarnare la figura del vampiro con una naturalezza inquietante. L'attore Max Schreck, con una presenza scenica che sfiora il paranormale, presta il volto al conte Orlok, ma ben presto il cast e la troupe si trovano a domandarsi se dietro la sua interpretazione si nasconda un'essenza autenticamente soprannaturale. Mentre gli strani episodi si moltiplicano sul set, tra sparizioni misteriose e morti inspiegabili, la dedizione di Schreck al ruolo sfocia in un comportamento predatorio che sembra superare i limiti della recitazione, sconfinando in un appagamento delle proprie oscure necessità. Il confine tra attore e personaggio si dissolve, lasciando il regista Murnau e la sua troupe a fronteggiare la possibilità che il loro protagonista possa essere una vera creatura della notte. "L'ombra del vampiro" non è solo un omaggio al capolavoro del cinema muto, ma un'indagine sul potere dell'ossessione e la pericolosa fascinazione esercitata dal cinema. Riuscirà Murnau a domare l'entità che ha scatenato o sarà egli stesso divorato dalla sua stessa visione artistica? Questo film è un inno al cinema gotico che oscilla tra la meraviglia del fare cinema e l'orrido abisso dell'ignoto.