Shirley (2020)

In un angolo appartato del Vermont, dove le ombre del dubbio si intrecciano con quelle della creatività, risiede la coppia letteraria Shirley Jackson (Elizabeth Moss) e Stanley Hyman (Michael Stuhlbarg). Lei, scrittrice di racconti horror che incutono brividi lungo la schiena e lui, critico letterario e professore dall'indole infedele, vedono il loro precario equilibrio sconvolto dall'arrivo di Fred e Rose, giovani sposi eppure ignari del ciclone emotivo in cui si ritroveranno. Mentre Fred si dibatte in un duello intellettuale con Stanley, aspirando alla stessa grandezza accademica del suo controverso mentore, Rose si trova a navigare le acque turbolente di un matrimonio prematuro e le esigenze di una vita che sembra richiedere il sacrificio dei propri sogni. Il tutto sotto il tetto di Shirley e Stanley, un'oasi di genio e follia, dove le lealtà sono mutevoli e le nevrosi un labirinto senza fine. La misteriosa figura che ispira l'ultima opera di Shirley rimane avvolta nel mistero, mentre Rose, con la sua natura curiosa e fiduciosa, si trasforma nella pedina inconsapevole di un gioco subdolo. Shirley, artefice di questo gioco, si muove con destrezza tra le parole, dove l'unica fedeltà ammessa è quella verso l'arte che scorre nelle sue vene. "Shirley" è un'immersione inquietante nell'arte e nella vita di un'icona letteraria, un viaggio dove la psiche umana danza con gli spettri dell'immaginazione e la realtà si fonde con la fiction, fino a rendere indistinguibile il confine tra creatore e creatura.