Il corridoio della paura (1963)

Nel cuore di un manicomio, dove la realtà si confonde con l'illusione, si cela un mistero di sangue che il giornalista Johnny Barrett è determinato a svelare. Il suo obiettivo non è solo scoprire l'assassino dello sfortunato Slone, pugnalato in piena lucidità nella cucina dell'istituto, ma anche conquistare il prestigioso Pulitzer Prize. Armato di un'ambizione smisurata e sostenuto da Swanson, il suo caporedattore al Daily Globe, Johnny escogita un piano ardito quanto pericoloso: simulare una patologia mentale, scatenando l'opposizione della sua ragazza Cathy, una ballerina di night club che vede oltre il velo del pericolo. La sua mascherata di desideri incestuosi gli apre le porte dell'irrequieto universo del manicomio, dove la sua determinazione viene messa a dura prova. Tra le pareti che riecheggiano dei deliri dei suoi interni, Johnny si ritrova ad affrontare un trattamento mentale esigente, mentre cerca di tessere i fili di verità disseminati dagli unici tre testimoni dell'omicidio, la cui sanità mentale è in bilico. Il percorso verso la verità lo porta a incrociare la strada di tre figure chiave: Stuart, un ex soldato che ricorda i pantaloni bianchi dell'assassino; Trent, uno studente universitario che indica un inserviente come colpevole; e il Dr. Boden, un fisico che sussurra il nome del killer. Tuttavia, in questo labirinto di follia dove le identità si sgretolano, Johnny inizia a percepire il peso delle sue scelte e il costo di una storia che potrebbe valere la sua ragione. In "Il corridoio della paura", il confine tra realtà e ossessione si affievolisce, e il protagonista si trova a confrontarsi con un interrogativo cruciale: il premio per la verità vale la perdita di se stesso? Nel cercare di svelare l'arcano, Johnny potrebbe ben presto scoprire che il mistero più grande non è chi ha brandito il coltello, ma a quale prezzo si è disposti a pagare per la gloria nel corridoio dove ogni passo può essere l'ultimo.