Ragazzi miei (2009)

In "Ragazzi miei", le lande mozzafiato del Sud Australia fanno da cornice alla commovente vicenda di Joe Warr, un giornalista sportivo ironico e dallo spirito avventuroso, che si ritrova a percorrere un sentiero impervio nella giungla della genitorialità. La vita di Joe sbanda fuori controllo quando, colpito dalla perdita della moglie a causa di un cancro, si vede affidare l'improvvisa responsabilità di padre single di due figli: un curioso bambino di sei anni e un adolescente ribelle nato da un precedente matrimonio. Repellendo ogni consiglio pedagogico convenzionale, Joe adotta una filosofia educativa improntata sul principio del "sempre dire sì". Questo metodo poco ortodosso inietta nella loro quotidianità un'energia selvaggia e istintiva, mutando la loro dimora in un vortice di caos e risate, sospeso sul precario filo della catastrofe. La decisione di Joe di respingere il tradizionale e accogliere l'imprevedibile dà vita a una realtà familiare priva di influenze femminili e regole fisse. Tale scenario esilarante, ma rischioso, spinge i tre Warr, nonni e nipoti, a trovare individualmente il proprio cammino verso la maturità. Mentre Joe combatte con il suo nuovo ruolo, si trova a dover non solo mantenere la sua famiglia unita, ma anche a cercare di comprendere il suo posto in questa vita riassemblata. Nel frattempo, i suoi figli, tanto smarriti e persi quanto lui, devono affrontare la loro confusione e colmare il vuoto lasciato dall'assenza della madre. "Ragazzi miei" è un intenso racconto di resilienza e crescita che segue il viaggio di un padre e dei suoi figli, mentre inciampano, ridono e maturano insieme tra il tumulto del lutto e le prove dell'adolescenza.