Jean-Dominique Bauby, stimato redattore quarantatreenne del celebre magazine ELLE, si ritrova prigioniero del proprio corpo in seguito a un devastante ictus che lo ha gettato in coma. Al suo risveglio in un ospedale di Berck-sur-Mer, i suoi occhi si aprono su un mondo divenuto subito estraneo e ostile: affetto da una sindrome di "locked-in", Jean-Do è paralizzato e privo di voce, ma la mente vivida e lucida come sempre.
In questa nuova e angosciante realtà fatta di silenzi e immobilità, l'unico ponte con l'esterno è il battito di un occhio, il sinistro, che diventa il suo strumento di comunicazione grazie all'ingegnoso metodo elaborato dalla logopedista Henriette. Con lei e il resto della squadra medica, tra cui la fisioterapista Marie, Jean-Dominique scopre un modo per esprimersi, nonostante la frustrazione iniziale.
La nuova condizione di Bauby stringe insieme le persone del suo passato e presente: Céline, l'ex compagna e madre dei suoi figli; Inès, la sua attuale amante; e il padre anziano, Papinou. E mentre i legami si complicano in quel microcosmo ospedaliero, Jean-Do si imbatte nella sfida più ardua: mantenere l'impegno preso prima dell'ictus di scrivere un libro. Con l'assistenza di Claude, traduttrice instancabile, decide di trasformare il suo progetto originale in un memoir sull'esistenza intrappolata in un corpo inerte, ma con una mente che vola libera.
"Lo scafandro e la farfalla" è la narrazione straordinaria e intensamente personale di Bauby, che, attraverso il lampeggiare del suo occhio sinistro, dipinge un ritratto evocativo della vita da una prospettiva raramente esplorata. Un viaggio emozionante nella resilienza dello spirito umano che invita lo spettatore a riflettere sulla forza interiore e sul potere della comunicazione oltre le barriere fisiche.