La maschera della morte rossa (1964)

Nelle spettrali terre di Catania, il perfido Principe Prospero cavalca tra gli echi della disperazione, mentre la mortale piaga della Morte Rossa devasta il villaggio degli indigenti. Indifferente alle sofferenze altrui, ordina di dar fuoco all'intera comunità, suscitando l'ira del valoroso Gino e di suo suocero Ludovico. La sfida di questi ultimi attira l'ira di Prospero, che mira a giustiziarli, ma le suppliche della bella sposa di Gino, Francesca, intaccano la sua crudeltà. Prospero decide allora di portarli nel suo castello, un santuario di perversione, con l'intento di corrompere l'innocenza di Francesca. Il castello si trasforma in un rifugio grottesco per i nobili locali in cerca di salvezza dalla peste che avanza. Prospero, fervente discepolo di Satana, sommerge i suoi ospiti in un abisso di lussuria, mentre cerca di introdurre Francesca al suo mondo sacrilego. In mezzo ai frivoli intrattenimenti dell'alta società, un grandioso ballo in maschera diventa palcoscenico di una danza macabra tra vita e morte. Nonostante Prospero proibisca severamente l'uso del colore rosso, una figura avvolta in un mantello cremisi si presenta al ballo, seminando terrore nel principe. Convinto che Satana in persona abbia onorato il suo evento, Prospero è divorato dal timore e dall'attesa. Mentre le porte del castello si chiudono dietro gli ultimi ospiti, il principe si trova di fronte alle sue più oscure paure e all'incombente spettro della Morte Rossa. Il suo rifugio diventa così la scena di un confronto ineluttabile, dove Prospero dovrà svelare la vera identità del suo enigmatico visitatore.