Hollywood Party (1968)

Hrundi V. Bakshi, aspirante attore più noto per la sua goffaggine che per il talento scenico, si ritrova per un curioso scherzo del destino tra gli invitati al fastoso ricevimento organizzato dalla famiglia Clutterbuck. Questo invito inaspettato giunge proprio dopo che un suo clamoroso errore ha causato il disastro sul set dell'ultimo film dei General Federal Studios, portando al suo licenziamento. Tra le mura luccicanti della modernissima villa di Fred Clutterbuck, Bakshi si muove con disinvoltura, inconsapevole che proprio l'uomo che ha causato la sua dipartita professionale si trovi tra gli ospiti di quella sera. L'ambiente è frizzante, gli animi sono al settimo cielo e le bevande scorrono a fiumi, in un tripudio di risate e distrazione. Il vero spasso inizia quando Bakshi, che non ha dimestichezza con l'alcool, assaggia per la prima volta una bevanda inebriante. Con l'aiuto di un maggiordomo alticcio e un elefantino birichino, il nostro eroe involontario diventa il direttore d'orchestra di un caos esilarante, trasformando il sofisticato raduno in uno spettacolo di simpatiche calamità. Mentre la serata prende una piega incontrollabile, resta da capire come questa festa, pianificata nei minimi dettagli, troverà il suo epilogo. Sorprese e divertimento inattesi si celano dietro ogni angolo, promettendo una notte che né i Clutterbuck né i loro illustri invitati potranno facilmente dimenticare.