Il nastro bianco (2009)

Nell'arcadia apparente di un villaggio tedesco, sotto il cielo sereno dell'estate del 1913 che prelude al fragore della Prima Guerra Mondiale, si insinua un'atmosfera inquietante attraverso una sequenza di inesplicabili tragedie. Un cavaliere precipita a terra quando il suo destriero inciampa in un filo teso con maligna precisione; una donna incontra la morte attraversando assi marce; un giovane rampollo viene ritrovato sospeso a testa in giù in un vecchio mulino. La calma che domina il villaggio cela un vortice di frustrazioni che esplodono in atti di crudeltà genitoriale, amori tormentati e abusi indicibili, mentre le sparizioni di alcuni abitanti lasciano dietro di sé un vuoto inquietante. Al centro di questo turbine di eventi un giovane, ingenuo maestro di scuola si avventura in una timida relazione amorosa con una tata al servizio del barone. È attraverso i suoi occhi che si svela la vicenda, poiché prende su di sé il peso di connettere gli indizi di queste occorrenze orrorifiche con il mondo che gli si sgretola intorno. Mentre cerca risposte, i contorni dell'ombra che si proietta sul futuro si fanno più definiti, sollevando interrogativi sull'effettiva innocenza dei bambini del villaggio e sul ruolo della giustizia divina in questa spirale di caos. "Il nastro bianco" è una tessitura di tensioni e misteri che sfidano il concetto di innocenza e colpevolezza in un microcosmo sull'orlo dell'anarchia, dove il bene e il male si confondono in un bianco e nero tanto visivo quanto metaforico. Mentre il mondo esterno si avvicina al proprio abisso, anche il centro di questo villaggio sta per cedere, e restiamo sospesi, in attesa di scoprire se l'ordine verrà ripristinato o se il caos prevarrà.