Eve no jikan (2010)

In un futuro non troppo lontano, dove gli androidi sono divenuti parte integrante del tessuto sociale, la convivenza tra umani e macchine sembra procedere senza intoppi, sebbene quest'ultime siano considerate non più che strumenti funzionali, riconoscibili per un distintivo alone digitale fluttuante sopra la loro testa. Mentre la maggior parte della popolazione si adatta senza difficoltà a questa realtà, un sottofondo di empatia verso gli androidi inizia a serpeggiare, marcando una frattura sociale che relega i simpatizzanti in una zona d'ombra di giudizio e critiche. Rikuo, un giovane perfettamente inserito in questo mondo indifferente alle sorti dei suoi compagni artificiali, si imbatte in uno strano indizio che rompe la monotonia della quotidianità: Sammy, l'androide di casa, lascia tracce di un comportamento inusuale nel suo registro di attività. Mossi dalla curiosità e da una crescente perplessità, Rikuo e il suo amico Masaki decidono di seguire le silenziose orme di Sammy, una decisione che li porterà fino alla soglia di un caffè alquanto atipico. Questo non è un semplice locale, ma un luogo dove si sfumano i confini tra umanità e artificio, dove ogni cliente, sia esso di carne o di circuiti, si mescola creando una realtà alternativa dove gli aloni digitali scompaiono e gli androidi s'immergono in un'imitazione sorprendentemente umana. Ne "Il Tempo di EVE", Rikuo e Masaki si troveranno ad affrontare domande che vanno oltre le loro più remote riflessioni, scoprendo un angolo di mondo che potrebbe non solo cambiare la loro visione degli androidi, ma che potrebbe anche essere la scintilla di una rivoluzione sociale in attesa di accendersi. Nel cuore di questa trama avvolgente, "Eve no Jikan" è un'opera che sfida i telespettatori a guardare al di là del proprio orizzonte, interrogandosi su cosa significhi veramente essere viventi.