Malcolm (2000)

Nella periferia dell'ordinario e nell'anonimato di una città qualunque, "Malcolm" trascina lo spettatore nell'entropico quotidiano dei Wilkerson, una famiglia che ridefinisce il concetto di disfunzionale. Malcolm, il protagonista, si trova incastrato tra i ruoli familiari: è l'intelletto brillante, ma socialmente impacciato, il "figlio di mezzo" che osserva il mondo con una dose di cinismo e incredulità. Sua madre Lois è una mamma super-protettiva e allo stesso tempo esasperata, che combatte quotidianamente per tenere a bada il caos; suo padre Hal, un eterno ragazzino, affronta la vita con un entusiasmo che rasenta l'irresponsabilità. Francis, il figlio maggiore, una volta adolescente ribelle, ora cerca di costruire qualcosa di nuovo lontano da casa, mentre il secondogenito Reese mescola un ingenuo ottimismo a scelte discutibili. Il piccolo Dewey, genio in erba e mente maleficamente creativa, e l'ulteriore peste di casa, il piccolo Jamie, completano il ritratto di questa famiglia che si dibatte tra amore e caos. L'ironia della vita per Malcolm è che, nonostante la sua intelligenza gli apra molteplici orizzonti, è la sua stessa famiglia ad essere spesso la maggiore fonte di ostacoli, rendendolo il suo peggiore nemico... a meno che non si tratti del suo miglior alleato. In un turbine di eventi esilaranti e situazioni al limite del credibile, "Malcolm" è la serie che ci ricorda come, nonostante tutto, la famiglia sia quel legame indissolubile che ci definisce, ci frustra ma, alla fine, ci salva sempre.