La peste (2018)

Nell'opulenta ma declinante Siviglia del XVI secolo, un tempo fulgido emblema dell'Impero Spagnolo e porta d'accesso alle ricchezze del Nuovo Mondo, la maestà si sgretola sotto il peso di un cambiamento epocale. La fiorente città, ora avvolta da un'aura di decadenza, si trova al crocevia tra il tramonto del feudalesimo e l'alba del Rinascimento, con la borghesia che inizia a scuotere le fondamenta di una società millenaria. Ma un flagello ben più oscuro si abbatte su Siviglia: la peste, un'ombra mortale che cosparge di disperazione e morte non solo la Spagna, ma tutta l'Europa. I nosocomi straripano, i vizi si trincerano nei bordelli e nei conventi, mentre l'aristocrazia si abbandona a un'orgia di potere e edonismo, disegnando nell'ombra le sorti di un impero. È in questo scenario di sospetti e tradimenti che si snoda il percorso di Mateo, un uomo incaricato di districare la ragnatela di crimini diabolici che insanguinano l'alta società sivigliana. La sua missione è tesa come un arco: svelare il mistero degli omicidi che macchiano le strade di questa Babilonia moderna, dove si mescolano razze, lingue e fortune. Per Mateo, è una corsa contro il tempo per ottenere redenzione; un passo falso e sarà il Santo Ufficio con il suo implacabile giudizio a decretare la sua condanna. "La peste" ci trasporta nei vicoli labirintici di una città magnifica e corrotta, sul baratro del proprio annientamento. Una serie che intreccia abilmente intrigo, tradimento e lotta per la sopravvivenza, invitando lo spettatore a immergersi nel cuore pulsante di una Siviglia che combatte contro la propria mortalità. Un thriller che, tra lo splendore delle sue facciate e la fedele rappresentazione del suo degrado, promette di tenere con il fiato sospeso fino all'ultimo, inesorabile, colpo di scena.