In "Il tuo amico topo", il coraggioso topo Remy e il suo esitante fratello Emile si avventurano in una missione di redenzione per la loro specie, spesso fraintesa e temuta dall'uomo. Questo cortometraggio animato ci invita a seguire la storia dei ratti dall'alba dei tempi, svelando un mondo in cui questi piccoli roditori si vedono come eguali agli esseri umani, nonostante il sentimento non sia affatto reciproco.
Con un mix incantevole di fatti storici e umorismo, Remy ed Emile conducono lo spettatore attraverso le gloriose gesta dell'eroismo dei ratti nell'India antica e la loro migrazione epica dal Medio Oriente all'Europa durante le Crociate. Sfida le convenzioni, il duo dipinge un quadro vivido dell'epoca della Peste Nera del 1347-1352, osando sfidare l'opinione comune sul ruolo dei ratti nell'epidemia, e puntando il dito contro il vero colpevole: la pulce.
La storia prende una svolta affascinante con l'arrivo del ratto marrone, o ratto di Norvegia, originario della Cina. Mentre entrambe le specie si diffondono attraverso i viaggi marittimi, si svolge un'avvincente storia di sopravvivenza e competizione. La presenza del ratto marrone, più grande, inizia gradualmente a soppiantare quella del più piccolo ratto nero, ma nonostante la competizione, entrambe le specie continuano a vivere in simbiosi con l'umanità.
È poi il turno di Emile di prendere la parola, evidenziando gli aspetti meno conosciuti e affascinanti dei ratti, nel tentativo di cambiare la percezione radicata dell'uomo nei loro confronti. Remy, nel suo appello finale, invoca un passaggio dalla fobia a un'utopia, promuovendo un'esistenza armoniosa tra umani e ratti. Dai fasti dell'Impero Romano al regno della Regina Vittoria, dalla venerazione della divinità Ganesha all'epoca moderna, i destini di umani e roditori sono stati intrecciati in un complesso arazzo di vita.
"Il tuo amico topo" è un esplorazione giocosa e profonda dei legami tra umani e ratti, un invito alla comprensione e all'accettazione, ponendo l'eterna domanda: perché semplicemente non possiamo andare d'accordo?