A Dirty Shame (2004)

In una tranquilla striscia di Baltimora, dove i desideri nascosti sussurrano in ogni angolo, Sylvia Stickles comanda con pugno di ferro il suo piccolo dominio di virtù e pudicizia. Tra le mura del negozietto di famiglia, la donna di mezza età si erge a baluardo della morale, tenendo a bada gli impulsi esuberanti della figlia Caprice, meglio conosciuta come Ursula Udders, una ballerina go-go il cui ardimento ha varcato i limiti della decenza, guadagnandosi agli arresti domiciliari. La routine di Sylvia, scandita da responsabilità e rigidità, si scontra con un mondo esterno pulsante di tentazioni, ma la sua fermezza sembra infrangibile. Almeno fino a quando un bizzarro incidente non la scuote nel profondo: una concussione, un rocambolesco incontro con un pick-up e un tosaerba, e l'insospettabile Ray-Ray Perkins, un autista di carro attrezzi dall'aura magnetica e dalle mani miracolose. Quando il velo della repressione cade, Sylvia si scopre discepola di un nuovo evangelo del piacere. Sotto la guida di Ray-Ray, si trasforma nell'apostolo della lussuria, in una metamorfosi che la vedrà gettarsi in un'odissea di scoperta e piacere mai immaginati. Diretto dalla penna irriverente di John Waters, "A Dirty Shame" è un'esplorazione satirica e sfacciata della sessualità umana, un viaggio attraverso l'estasi e l'emozione che promette risate e sguardi compiaciuti sulle bizzarre pieghe del desiderio. Un film che non si limita a stuzzicare la curiosità, ma invita a riflettere su quanto sia sottile la linea tra il conformismo e la liberazione dei sensi.