L'angelo ubriaco (1948)

Nelle cupe strade del dopoguerra di Tokyo, un giovane gangster dallo spirito indomito, Matsunaga, si trova a incrociare la propria strada con quella di Sanada, un dottore dal braccio facile con il sake. La necessità di curare una pallottola conficcata nella mano costringe Matsunaga a chiedere aiuto al medico, ma il destino ha in serbo per lui una diagnosi ben più inquietante: la tubercolosi. Un nemico invisibile e più letale di ogni rivale della Yakuza. Nonostante la natura burrascosa del loro rapporto, Matsunaga ascolta i consigli di Sanada, sospendendo temporaneamente la sua vita dissoluta tra alcol e fumo. Ma il precario equilibrio si spezza con il ritorno di Okada, ex capo di Matsunaga, determinato a riconquistare il suo posto nel mondo criminale dopo un periodo in prigione. Catturato di nuovo nella rete delle vecchie abitudini, Matsunaga ignora la propria salute fragile, rischiando tutto. Il dramma si intensifica quando Okada mette in pericolo Sanada e la sua devota infermiera, Miyo. Matsunaga si ritrova a dover proteggere coloro che hanno lottato per salvarlo, facendo appello al codice d'onore della Yakuza. Ma scopre che il rispetto guadagnato in passato non ha più valore nell'inferno della malavita. "L'angelo ubriaco" è una narrazione tesa e commovente che dipinge il conflitto tra redenzione e rovina, un'affascinante dissezione della resilienza umana di fronte alla disperazione, incastonata nella cruda realtà del Giappone postbellico.