Funny Games (1997)

In "Funny Games", una famiglia composta da madre, padre e figlio intraprende una vacanza che si trasforma in un incubo quando incontrano Paul e Peter, due giovani dall'apparenza ben educata. Con un'educazione che maschera sinistre intenzioni, i due si presentano come amici dei vicini, insinuandosi con astuzia nella dimora e nella fiducia della famiglia. Ma le apparenze ingannano e la realtà si rivela presto un gioco perverso. La famiglia viene presa in ostaggio nella propria casa, teatro di una spirale di violenza psicologica e fisica orchestrata dai due giovani. Obbligati a partecipare a "divertenti" giochi, i membri della famiglia sono costretti ad affrontare scelte strazianti e a mettere alla prova la loro solidarietà familiare, mentre i due aguzzini, inesorabili distributori di terrore, si dilettano nella loro crudeltà. Il film si snoda in un clima di crescente tensione, dove la violenza è suggerita più che mostrata, coinvolgendo lo spettatore in una riflessione sul ruolo della complicità e sulla natura dello spettacolo della sofferenza. La sopravvivenza della famiglia è incerta, così come lo è la risposta alla domanda che aleggia sinistra: fino a che punto possono spingersi quando ogni norma di umanità è violata? "Funny Games" è un viaggio agghiacciante nei meandri del sadismo e dell'animo umano, un thriller psicologico che sfida il pubblico a guardare oltre la superficie dell'orrore.