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Poster of Harakiri

Harakiri (1962)

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Trama

Nel Giappone del 1630, l'era di pace travolgeva il paese, lasciando senza scopo i ronin, fieri samurai senza padrone, ridotti alla miseria. È in questo contesto che Hanshiro Tsugumo, veterano guerriero legato al casato del Lord di Geishu, giunge alla porta del potente Lord Iyi. La sua richiesta è tanto solenne quanto sconcertante: chiedere lo spazio per compiere l'hara-kiri, rituale di suicidio che conferisce un'onorevole uscita da un'esistenza disperata. Accolto da Umenosuke Kawabe, Tsugumo si trova di fronte alla straziante vicenda di Motome Chijiiwa, giovane samurai che aveva bussato a quelle stesse porte con l'intento di ottenere pietà e forse qualche moneta. Tuttavia, Hikokuro Omodaka, guerriero intransigente, aveva indotto il clan a usare Chijiiwa come monito per gli altri, costringendolo a compiere l'estremo gesto con una lama di bambù non affilata. Nel dipanarsi della storia, si svela il legame tra Tsugumo e il giovane Chijiiwa: il primo è suocero del secondo, che travolto dalla disperazione ha cercato un modo per sostenere la moglie malata e il loro bambino. Portando sulle spalle il dolore della famiglia della figlia, Tsugumo si presenta nella residenza di Lord Iyi con un duplice obiettivo: cercare la morte con onore, ma anche vendicare l'atroce destino toccato a Chijiiwa, a sua figlia e a suo nipote. Attraverso flashback commoventi che rivelano la lotta dei samurai in un'epoca di pace forzata, la trama si infittisce, e la richiesta di Tsugumo scatena un confronto elettrizzante contro la casa di Lord Iyi. Il climax è una sfida lanciata all'essenza stessa del codice samurai, un conflitto tra onore, disperazione e vendetta che tiene il pubblico incollato fin all'ultima, inattesa svolta.