Katyn (2007)

Nelle prime luci di un gelido settembre del 1939, il destino della Polonia e delle sue genti viene scosso dalle fondamenta: l'Unione Sovietica invade il paese, stravolgendo la vita di Anna Aleksandrowna. Abbandonando la sua dimora di Cracovia, Anna si lancia in una disperata ricerca del marito, il valoroso Capitano polacco Andrzej, caduto nelle grinfie dell'Armata Rossa. Il loro riavvicinamento, tuttavia, è solo un fugace barlume di speranza: Andrzej viene rapidamente ammassato su un treno in partenza per Kozelsk, un cupo campo di prigionia nelle viscere della Russia. Nel frattempo, Anna e la piccola Nika restano intrappolate nei territori sovietici, con la strada per tornare a Cracovia, ora sotto controllo tedesco, preclusa. La loro condizione di stallo si protrae finché un coraggioso capitano russo non tesse le fila della loro fuga. Andrzej, dal canto suo, viene trasportato al sinistro Bosco di Katyn il 3 aprile 1940, dove la vita di migliaia di ufficiali polacchi viene brutalmente spenta. Il tempo scorre, siamo nel 1943, e i tedeschi, prendendo possesso dell'area, si imbattano nelle fosse comuni. L'eco funesto degli altoparlanti annuncia a Cracovia i nomi delle vittime identificate. Un tremulo barlume di speranza si accende nel cuore di Anna, poiché il nome di Andrzej non figura nell'atroce elenco dei caduti. Il destino ruota nuovamente la sua ruota: il 18 gennaio 1945, l'Armata Rossa libera Cracovia dalle grinfie naziste. In un perverso tentativo di riscrivere la storia, i sovietici addossano il Massacro di Katyn ai tedeschi, sostenendo che si sia verificato nel 1941 anziché nel 1940. La verità è un teatro dell'assurdo aperto al pubblico: chi osa sfidare il racconto sovietico si ritrova imprigionato o peggio, vittima dell'implacabile Armata Rossa. "Katyn" è un film che tesse una trama di storia, speranza e orrore, un viaggio emotivo in una delle pagine più oscure del ventesimo secolo, dove la lotta per la verità diviene la più grande battaglia.