Kuroneko (1968)

In un Giappone dilaniato dalla guerra civile, la vita semplice di Yone e di sua nuora Shige si spezza sotto il peso di una terribile tragedia. La loro dimora, un tempo rifugio di pace, diventa teatro di un atto di inaudita crudeltà da parte di una banda di samurai senza scrupoli, lasciando dietro di sé soltanto rovine e ombre. Una volta compiuta la loro barbarie, dalla cenere si leva un sinistro presagio: un gatto nero che, con un tocco quasi magico, suggella il destino delle due donne. La vita, però, ha in serbo per loro un secondo atto, e Yone e Shige tornano dall'aldilà trasformate in geishe fantasma, la cui bellezza eterea cela un cuore assetato di vendetta. Attirando i samurai con l'inganno della loro grazia notturna presso la misteriosa porta di Rajômon, le due donne tessono una ragnatela mortale, che si stringe attorno ai guerrieri in cerca di riparo. Mentre questo tetro rituale di seduzione e morte si consuma, un guerriero di nome Gintoki emerge vittorioso dal campo di battaglia, conquistando l'onore e l'ammirazione del potente signore dei samurai, Raiko, che lo innalza tra i propri ranghi. Gintoki però, tornando a casa, trova soltanto distruzione e il mistero della scomparsa di Yone e Shige. Incaricato da Raiko di dare caccia alle presenze spettrali che stanno mietendo samurai, Gintoki si ritrova coinvolto in una spirale di rivelazioni spettrali che confondono il confine tra vivi e morti. Quando il velo sulle vere identità delle geishe vendicative si solleverà, Gintoki sarà messo davanti a una scelta che metterà alla prova il suo coraggio e il suo onore. "Kuroneko" è un'opera che intreccia le tematiche di vendetta e lealtà in un balletto ipnotico di morte, sfidando lo spettatore a interrogarsi sul prezzo dell'onore, la ricerca della giustizia e sulle oscure pieghe della crudeltà umana.