L'argent (1983)

In "L'Argent", il destino beffardo si serve di una banconota contraffatta da 500 franchi per trascinare la vita di Yvon Targe, un onesto autista di camion cisterna, in un vortice di sventura e disonore. Questo singolo pezzo di carta, frutto dell'astuto inganno di due adolescenti, diviene il testimone muto di una serie di trasgressioni e di disastri, passando di mano in mano, di negozio in negozio, fino a raggiungere Yvon in un innocuo scambio commerciale. Incapace di sospettare la frode, Yvon si ritrova a pagare il prezzo di un imbroglio non suo. Combattendo contro la morsa finanziaria che lo stringe, l'uomo viene risucchiato in un mondo di illegalità, diventando complice in un rapimento di banca che lo porterà dietro le sbarre per tre lunghi anni. L'incarcerazione segna il principio di una caduta inesorabile: la moglie Elise lo abbandona e la solitudine del carcere lo trasforma, rendendolo estraneo persino a se stesso. Al suo rilascio, il mondo non offre redenzione ad Yvon. Ora una versione corrotta e asservita dal passato, l'uomo si affida alla violenza, marchiando a fuoco il suo cammino con atti di una disperazione oscura e insondabile. "L'Argent" è una potente riflessione sulla trasformazione di un individuo, sul potere corrosivo della menzogna e su come una piccola scintilla di immoralità possa incendiare esistenze intere, lasciando una scia di rovine nella vita di una persona altrimenti ordinaria. La trama si dipana come un monito sulle conseguenze irreversibili e talvolta tragiche che possono scaturire da un semplice gesto disonesto.