Lo schiavo dell'oro (1951)

Nell'epoca vittoriana, dove il Natale riscalda gli animi e infonde generosità, uno spirito resta insensibile alla magia: Ebenezer Scrooge (Alastair Sim), un avaro strozzino che accumula ricchezze e considera le festività non altro che futile frivolezza. Il suo cuore pietrificato si nega ogni gioia e generosità natalizia, creando un muro tra lui e il mondo, un mondo che vede i meno fortunati patire nell'indigenza, da cui si isola con fredda indifferenza. Ma quello che sembra un Natale come tanti altri, destinato a trascorrere nell'abitudinaria solitudine, subisce una svolta inaspettata. L'apparizione spettrale del defunto amico Jacob Marley (Sir Michael Hordern) preannuncia un viaggio soprannaturale che è destinato a cambiare per sempre la vita di Scrooge. Marley è il messaggero che apre la strada a un trio di spiriti eterei - il Fantasma del Natale Passato (Michael Dolan), del Natale Presente (Francis De Wolff) e del Natale Futuro (Czeslaw Konarski) - che costringeranno Scrooge ad affrontare le crude realtà del suo essere spietatamente tirchio. Nel corso di questa processione spettrale, Scrooge è messo di fronte alle amare verità delle sue azioni e alle conseguenze che queste potrebbero comportare per il suo futuro. L'uomo d'affari, fino a quel momento inesorabile, è costretto a porsi una domanda che lo tormenta: sarà in grado di riconoscere i propri errori, di abbandonare il suo cuore indurito e di abbracciare lo spirito del Natale? Sarà la tetra profezia del suo futuro a spingerlo a cambiare rotta per imparare ad amare ed essere amato? La storia di Scrooge è un viaggio emozionante e commovente nell'anima di un uomo che deve confrontarsi con la propria natura per scoprire il vero significato del Natale.