Brian di Nazareth (1979)

Nelle polverose e sconvolte terre della Giudea del 33 d.C., la vita di Brian Cohen prende una svolta assurda e irresistibile. Nato in una stalla misera accanto a quella di un certo Gesù, Brian è destinato a vivere all'ombra di un Messia che il mondo non sembra voler dimenticare. Ma la banalità del suo quotidiano viene stravolta quando, per una serie di coincidenze e malintesi rocamboleschi, si ritrova coinvolto nelle azioni di un gruppo di ribelli, la "People's Front of Judea", che lotta per liberarsi dal giogo dei potenti Romani. In un susseguirsi di eventi che rasentano l'assurdo, una fuga rocambolesca lo porta ad essere scambiato per il nuovo Messia, e nonostante i suoi maldestri tentativi di smentire l'equivoco, si ritrova ad avere un seguito di devoti che appendono ad ogni sua parola come a rivelazioni divine. In questa commedia dissacrante, Brian combatte per mantenere la sua identità e per sfuggire a un destino che non ha scelto, in un mondo dove la dogmatica politica e religiosa si intrecciano in maniera grottesca e umoristica. Brian, quell'uomo qualunque, si ritrova così al centro di una narrazione che lo vuole eroe suo malgrado, predicatore involontario e simbolo di una verità che non ha mai cercato di rappresentare. In "Brian di Nazareth", la satira si tinge di un umorismo tagliente e la storia assume una prospettiva che inciampa tra lo storico e l'irriverente, regalando uno sguardo pieno di sarcasmo sulle follie umane. Un film che mette in scena con brio l'assurdità dei grandi eventi e la casualità delle piccole vite, sfidando lo spettatore a non ridere di fronte all'inesorabile confusione del destino e dell'identità.