Cartoline dall'inferno (1990)

Nel vortice inebriante dei riflettori di Hollywood, incontriamo Suzanne Vale, un'attrice di splendente talento intrappolata nelle catene della dipendenza da sostanze stupefacenti. Un sovradosaggio che la porta sull'orlo del baratro diventa il campanello d'allarme che la catapulta nella cruda realtà della disintossicazione e del recupero. Emergendo dalle ombre di questo oscuro periodo, Suzanne afferra come un salvagente un ruolo in un film dal budget contenuto. Tuttavia, la compagnia cinematografica, desiderosa di proteggere il proprio investimento, le impone una condizione singolare: dovrà vivere sotto lo stesso tetto della madre, Doris Mann. Doris è una stella sbiadita di Hollywood, un tempo radiosa sotto i riflettori, ora divenuta una campionessa nell'arte del bere, che vive rimuginando vecchi ricordi. La nuova convivenza si rivela un'ardua prova per Suzanne, invischiata nell'ombra di una madre che ancora la percepisce come una bambina ingenua. La lotta per liberarsi dalla presenza soffocante di Doris e stabilire la propria identità è costellata di sfide, che includono anche il complicato terreno delle relazioni con gli uomini della sua vita. Ma, in mezzo al caos, Suzanne inizia a scorgere l'ironica comicità del suo predicamento. Le si schiude la consapevolezza che la complicata relazione tra madri e figlie è una strada a doppio senso, offrendole una prospettiva rinnovata sulla propria esistenza. La trama si snoda come un'appassionante esplorazione dei legami familiari, della scoperta di sé e dell'incessante ricerca della sobrietà, ambientata contro il glamour spietato dell'universo costellato di stelle di Hollywood.