Solo (2018)

Tra le impervie e affascinanti terre dell'Isola di Fuerteventura, nel cuore delle Canarie, si dipana la storia di Álvaro Vizcaíno Albertos, un surfista che porta nell'anima l'amore per l'oceano. Svegliatosi nel suo jeep al risveglio di un mattino segnato dal sesto di settembre 2014, Álvaro si ritrova alle prese con il retrogusto amaro di una notte di eccessi e di un litigio acceso con il compagno della sua ragazza occasionale, Ona. Con l'addio imminente del suo caro amico Nelo, che si appresta a partire per il Canada per iniziare una nuova vita di famiglia, Álvaro è avvolto da una tempesta di orgoglio, rabbia e gelosia. In cerca di solitudine e di sfide, si avventura alla conquista di quell'onda perfetta che ogni surfista sogna. Ma un fatale passo falso lungo le dune costiere manda Álvaro a precipitare su una scogliera, dove, in bilico tra la vita e la morte, è costretto a fare i conti con la sua fragilità umana. Una caduta dolorosa lo lascia ferito e immobilizzato: una grave lesione alla testa e il fianco sinistro spezzato sono il prezzo della sua audacia. La marea, inesorabile, lo trascina fino alla spiaggia, dove Álvaro si ritrova solo, in balia di un ambiente desolato e ostile. La lotta per la sopravvivenza si intreccia con le visioni di Ona che lo accompagnano in un viaggio retrospettivo nella vita che ha vissuto prima dell'incidente, nelle sue relazioni e nei suoi affetti. In questo scenario spietato, Álvaro è chiamato a confrontarsi non solo con la prospettiva della morte, ma con la volontà di lottare per la vita, per afferrare quella possibilità di salvataggio che si affievolisce con il trascorrere del tempo. In "Solo", il regista ci porta in un viaggio al confine tra l'incanto delle onde e la crudeltà della natura, tra i demoni interiori e la ricerca di redenzione, in una storia di sopravvivenza e resilienza ispirata a eventi realmente accaduti.