Super Size Me (2004)

La sfida culinaria di Morgan Spurlock è al tempo stesso un esperimento estremo e una critica pungente alle abitudini alimentari moderne. In "Super Size Me", Spurlock si immerge in un'avventura gastronomica rischiosa: consumare esclusivamente cibo da McDonald's per trenta giorni, senza eccezioni. Tre pasti al giorno, con l'obbligo di accettare l'opzione super size ogni volta che gli viene proposta, e l'impegno di assaggiare ogni voce del menù almeno una volta. Prima di iniziare, i medici lo considerano un'icona di salute, ma le loro previsioni sono destinate a scontrarsi con una cruda realtà. Mentre il suo viaggio si snoda come un diario alimentare personale, lo spettatore assisterà a un'evoluzione che supera la semplice critica a una grande catena di fast food; piuttosto, si tratta di uno sguardo intimamente disturbante su ciò che l'alimentazione può provocare al nostro corpo e alla nostra psiche. Spurlock, accompagnato da un team di esperti che monitorano i suoi progressi, si trasforma in un cavia umana per evidenziare i pericoli di un regime dietetico basato esclusivamente su pasti veloci e ipercalorici. Mentre le settimane trascorrono, la tensione cresce: l'impatto sulla salute di Spurlock e gli effetti sulla sua relazione con la fidanzata - una chef vegana - iniziano a manifestarsi in modi che nessuno avrebbe potuto anticipare. Il risvolto didattico del documentario emerge dai dialoghi con esperti e dall'esposizione dei pro e contro dello stile di vita imposto dal fast food, culminando in una rivelazione che promette di essere tanto sconcertante quanto illuminante. "Super Size Me" diventa una finestra sul mondo occidentale, che ci invita a riflettere sull'impatto delle nostre scelte quotidiane, offrendo allo spettatore un'esperienza cinematografica che è allo stesso tempo informativa, provocatoria e incredibilmente personale.