Il clan (2015)

In "Il clan", la famiglia Puccio si staglia come un idillio suburbano in una tranquilla realtà argentina: una cartolina di virtù e pulizia morale. Arquimedes, il capostipite, è l'emblema di integrità, un modesto negoziante, padre esemplare e guida amorosa per i suoi cinque figli, in particolare per la piccola della famiglia, seguita con dedizione nei suoi studi. La madre, perfetta fusione tra pedagogia e domesticità, è il faro del focolare domestico. I loro figli, educazione e successo nel destino, tra cui Alejandro, stella del rugby e orgoglio familiare. Ma l'apparenza, si sa, inganna. Dietro la maschera di una vita ordinaria, Arquimedes governa con pugno di ferro un'impresa criminale tanto inquietante quanto insospettabile: il sequestro di persone benestanti, meglio se giovani, che vengono trattenute e torturate nelle mura della loro stessa casa, tutto prima di estinguere le loro vite dopo aver incassato il riscatto. La famiglia Puccio, lontani dall'essere un simbolo di virtù, tessono così una doppia vita, una tela di rispettabilità sotto la quale si cela l'anima oscura di un clan malevolo, un segreto tanto terrificante quanto celato agli occhi di tutti. "Il clan" è un viaggio inquietante alle radici del male, dove l'apparenza inganna e le fondamenta della moralità sono corrotte da segreti inconfessabili, in un equilibrio disturbante tra la quotidianità familiare e l'abiezione del crimine.