L'uomo che vide l'infinito (2016)

In "L'uomo che vide l'infinito", il giovane Srinivasa Ramanujan, dotato di un'intelligenza straordinaria, emerge dalla povertà di Madras, India, con la matematica come unica alleata. Nonostante la sua vita si svolga tra lavori saltuari e difficoltà economiche, la sua abilità innata con i numeri attira l'attenzione di G.H. Hardy, un eminente professore dell'Università di Cambridge. Hardy riconosce in Ramanujan un genio matematico grezzo e lo incoraggia a trasferirsi in Inghilterra per coltivare il suo straordinario talento. Nel cuore accademico di Cambridge, l’ambiente austero e le rigide convenzioni si scontrano con la creatività intuitiva e le tradizioni culturali di Ramanujan, creando un contrasto vibrante e provocatorio. Costretto a lasciare la giovane moglie Janaki in India, Ramanujan affronta non solo la nostalgia e l'isolamento, ma anche le barriere di un pregiudizio razziale che infesta la società britannica sullo sfondo di un mondo sull'orlo della Guerra Mondiale. Lottando contro una malattia debilitante e una comunicazione interrotta con la famiglia, Ramanujan si dedica con ardore alle sue ricerche matematiche. La sua relazione professionale e personale con Hardy diventa un viaggio di reciproca scoperta e di sfide intellettuali, dove entrambi si impegnano in una lotta che non solo definirà Ramanujan come uno dei più grandi studiosi moderni dell'India, ma infrangerà anche molteplici barriere nei loro mondi. "L'uomo che vide l'infinito" è una storia di perseveranza e di fiducia nel potere della mente, una trama che tessuta di ambizione e umanità, mostra come l'infinito matematico possa riflettersi nell'infinito del potenziale umano.