La foresta pietrificata (1936)

Nell'arida solitudine del deserto dell'Arizona, il piccolo diner di Jason Marple si erge come un'oasi di civiltà, con lui al timone, burbero ma irremovibile. Fra le sue mura vetuste, la figlia Gabrielle sospira verso un'esistenza meno ordinaria, soffocata da un quotidiano senza scampo e dal sogno inappagato di una vita a colori nella Francia della madre. La monotonia si spezza quando Alan Squier, uno scrittore britannico disilluso e sconfitto dalle avversità della vita, si imbatte nel loro piccolo mondo, portando una ventata di amara risonanza con i desideri di fuga di Gabrielle. Alan, in cammino verso l'oceano Pacifico con un desiderio nascosto di lasciarsi alle spalle tutto, alimenta in Gabrielle la speranza di un esodo romantico. La loro complicità intellettuale accende la gelosia di Boze, il sempliciotto ma fedele fidanzato di lei, innalzando la tensione nell'aria già sazia di sogni inariditi. Il destino gioca però un altro assolo quando il temibile gangster Duke Mantee, e la sua cricca di spietati complici, irrompono nel diner. Mantee, riflesso oscuro e disperato di Alan, ha scelto quel luogo sperduto per un incontro fatale. Nella presa di ostaggi che segue, i cuori battono al ritmo del terrore, ma Alan affronta la minaccia di Duke con una calma funerea, quasi a trovare in lui un'eco del proprio destino segnato. "La foresta pietrificata" è una tela tessuta di sogni infranti e destini incrociati, dove ogni personaggio lotta per liberarsi dalla prigione emotiva della propria realtà, incatenati a un paesaggio che non perdona, dove la speranza si conficca nel cuore come un albero pietrificato.