L'uomo del giorno dopo (1997)

In un futuro prossimo, il paesaggio americano è mutato in un desolante teatro post-apocalittico, segnato dalle cicatrici di una guerra che ha ridotto in macerie la civiltà come la conosciamo. Le popolazioni superstiti, disperate e affamate, sono gettoni nelle mani di un dittatore dalle manie di grandezza, il Generale Bethlehem, che sogna di sedere sul trono della nuova America con la ferocia e l'astuzia di un capo nazista. Nel mezzo di questo caos, un uomo senza nome – un vagabondo solitario – viene catturato e costretto ad arruolarsi nella milizia del tirannico leader. Ma il suo spirito indomabile non può essere incatenato, e una fuga rocambolesca lo porta a incrociare il destino di un postino del tempo andato, ridotto a non più che uno scheletro nell'uniforme ormai in disuso. Indossando i panni di un mestiere dimenticato e armato di una borsa postale piena di lettere senza destinatario, inizia una truffa inconsueta: consegnare speranza sotto forma di corrispondenza. Quel che inizia come un gioco e un mezzo di sopravvivenza, si trasforma però in una missione quando il nostro eroe senza volto constata l'effetto delle sue azioni: la gioia e la rinnovata fiducia che scaturiscono negli occhi dei sopravvissuti. In una nazione divisa e in ginocchio, il semplice atto di consegnare una lettera diventa un simbolo di ricostruzione e unità. Abbandonato il gioco del raggiro, l'uomo del giorno dopo si ritrova a vestire il ruolo di inaspettato leader di una rivolta contro il tiranno. Così, con una divisa che non si aspettava di onorare e una causa che non prevedeva di combattere, si lancia in un'avventura che potrebbe riscrivere il destino di un'America perduta, dove la posta in gioco è nientemeno che il futuro della libertà.