Sentieri selvaggi (1956)

Nelle lande inospitali del Texas, l'ombra della Guerra Civile si allontana lentamente, ma non per Ethan Edwards, un veterano confederato, la cui anima è ancora tormentata dalle cicatrici del conflitto. Tornando alla dimora familiare dopo anni di assenza, scopre una realtà sconvolgente: la casa è in rovina, la sua famiglia sterminata da un attacco comanche, e la piccola Debbie, sua nipote di soli nove anni, è stata rapita. Ethan, mosso da un indomabile spirito di vendetta e un odio profondo verso i nativi americani, giura di ritrovare la bambina. Inizia così un'odissea lunga cinque anni, un pellegrinaggio selvaggio attraverso i confini estremi del West, in compagnia dell'irriverente Martin Pawley, un giovane che Ethan tollera malvolentieri. Mentre il paesaggio si dispiega in un teatro di bellezza crudele, la ricerca si trasforma: Debbie non è più la ragazzina che ricordavano, cresciuta in cattività, ha abbracciato i costumi dei Comanche. Ethan è tormentato dal dubbio: la nipote ritrovata sarà ancora la creatura da salvare o sarà diventata l'oggetto del suo cieco furore? "Sentieri selvaggi" è una storia di ossessione, redenzione e dei confini sfumati dell'identità, un viaggio nel cuore oscuro di un uomo e nella vastità sconfinata di un mondo in bilico tra civiltà e natura brada. Riuscirà Ethan ad affrontare i fantasmi del suo passato e a ritrovare la pace in un paesaggio che muta come le sabbie del deserto?