Lo spirito dell'alveare (1973)

Nella spietata quiete che segue la Guerra Civile Spagnola, un piccolo borgo rurale nella Castiglia del 1940 si trasforma nell'epicentro di una riflessione profonda su vita e morte. La pacifica vita del paese viene scossa dall'arrivo di un proiezionista ambulante, il quale porta con sé il perturbante classico del 1931, "Frankenstein" di James Whale, lasciando un'impronta indelebile sugli abitanti, in particolare sulla giovane Ana, sette anni, di natura sensibile e riflessiva. L'inquietante pellicola, con le sue scene di terrore dove il mostro uccide una bambina e viene poi messo a morte dai paesani, si insinua nei pensieri di Ana come un'ombra oscura. Guidata dalle storie vivide raccontate dalla sorella maggiore Isabel, Ana arriva a credere che lo spirito del mostro si nasconda in un fienile vicino, confondendo sempre più la realtà con la fantasia. La presenza di un soldato lealista, in fuga dall'armata vittoriosa di Franco e rifugiatosi proprio nel fienile che popola le fantasie di Ana, porta la realtà della bambina in una dimensione surreale. Sospesa tra la crudele verità e la sua incipiente fantasia, Ana intraprende un viaggio che intreccia la sua innocenza con aspre lezioni di vita e morte in un mondo che cerca di risollevarsi dalle ceneri del conflitto. La sua ricerca del mostro diviene una metafora che unisce innocenza e orrore, realtà e finzione, celebrando lo spirito indomabile dell'immaginazione umana.