Viy (1967)

In una notte avvolta da un'atmosfera inquietante, il giovane novizio Khoma si smarrisce sulla via del ritorno al suo seminario e trova rifugio in un fienile gestito da una misteriosa vecchia donna. La quiete della notte viene presto spezzata da un inaspettato e turbolento confronto, gettando il giovane monaco in un vortice di eventi caotici. Poco dopo, Khoma si ritrova incaricato di una sacra e spaventosa missione: vegliare da solo, per tre lunghe notti, sul corpo senza vita di una giovane donna all'interno di una chiesetta isolata. La solitudine della chiesa si trasforma ben presto in un campo di battaglia psichico, un luogo dove ombre inquietanti e presenze spettrali si risvegliano dai confini della morte, sfidando la sanità mentale del giovane monaco e la sua fortezza interiore. Mentre i morti sembrano tornare in vita e le anime dannate tentano di trascinarlo verso la follia, Khoma si ritrova ad affrontare prove che mettono a dura prova la sua fede: streghe, apparizioni mostruose e il temibile demone Viy, che si aggira famelico in cerca della sua anima. Chiuso tra le pareti sacre della chiesa, il novizio è costretto a una disperata resistenza contro l'assedio spettrale, armato soltanto del suo credo incrollabile. In questo valzer mortale con l'occulto, ogni passo potrebbe condurre alla salvezza oppure alla dannazione eterna. Il viaggio di Khoma si rivela una prova di coraggio tanto quanto di fede, dove la linea tra vita e morte è sottile quanto il respiro di una preghiera.