Valzer con Bashir (2008)

In una penombra di ricordi e sogni inquietanti, "Valzer con Bashir" si muove come un'ombra tra le pieghe di una memoria perduta. Il regista Ari Folman, affascinato e turbato dal racconto di un vecchio amico, si ritrova di fronte a un incubo ricorrente: ventisei cani feroci in una corsa infernale, notte dopo notte, sempre lo stesso inesorabile branco. La conversazione si fa chiave di volta, svelando un filo oscuro che li riporta indietro nel tempo, ai giorni in cui entrambi erano giovani soldati nell'esercito israeliano, immersi nel caos della guerra in Libano negli anni '80. Ma perché tali ricordi sono svaniti? Perché quei giorni di fuoco sembrano cancellati dalla mente di Ari? Spinto da questo interrogativo, il regista intraprende un viaggio che non conosce confini, né geografici né emotivi, alla ricerca di vecchi compagni d'armi. Attraverso interviste e confronti, si sforza di ricostruire non solo quegli eventi che l'hanno segnato, ma anche pezzi di sé che sembravano perduti per sempre. Dalla tela del passato emergono immagini surrealiste, frantumi di una realtà che si mescolano con i fantasmi dell'anima, e Ari si avventura sempre più profondamente in un passato che si dispiega come un valzer, ora elegante, ora disperato. "Valzer con Bashir" è un viaggio animato nelle profondità di una guerra dimenticata, un'esplorazione visiva e emotiva che indaga il peso del ricordo e il prezzo dell'oblio, tra le ondate di una colonna sonora che incanta e tormenta. E mentre la verità si fa strada, Ari Folman ci invita a danzare con lui in questo valzer dei ricordi, in una ricerca che è tanto storica quanto profondamente personale.