La donna di sabbia (1964)

In "La donna di sabbia", un entomologo di Tokyo, Jumpei Niki, si ritrova intrappolato in un villaggio costiero desolato durante la ricerca di insetti nelle dune di sabbia. Al tramonto, mancando l'ultimo autobus per fare ritorno alla civiltà, gli viene offerto ospitalità per la notte dai misteriosi abitanti del luogo. La 'dimora' in cui viene alloggiato è una casa insolita, situata in fondo a una fossa di sabbia, raggiungibile solo attraverso una fragile scala. Con lo spuntare dell'alba, Jumpei si sveglia per scoprire che la scala è scomparsa; una parete di sabbia gli impedisce ogni via di fuga, lasciandolo confinato con una giovane vedova. Ben presto emerge una verità sconcertante: la donna ha perso marito e figlio in una tempesta di sabbia, le cui vittime giacciono ancora da qualche parte, sepolte vicino alla loro prigione di sabbia. Gli abitanti del villaggio lo hanno ingannato, condannandolo a diventare l'assistente della vedova in una lotta senza fine contro l'avanzare delle sabbie, una lotta per la sopravvivenza che minaccia di sommergerli. Per la donna, questa esistenza di faticoso lavoro è l'unica realtà conosciuta e desiderata, rendendola una prigioniera volontaria della sabbia. Di conseguenza, né il ricatto né l'omicidio possono offrire a Jumpei una via di fuga, poiché la morte di lei significherebbe la sua stessa fine. Il collezionista di insetti, un tempo pieno di speranze, ora lotta per mantenere la sua sanità mentale, cercando di convivere con la donna nel loro carcere di sabbia. Col passare del tempo, la loro relazione si evolve in un legame insolito e sensuale, che si protrae nel corso degli anni mentre la speranza di fuga di Jumpei inizia a svanire. La sabbia, un tempo simbolo della sua prigionia, diventa una parte ineludibile della loro esistenza strana e affascinante tra le dune, trasformandosi gradualmente da nemico mortale a simbolo persistente di una vita surreale e avvincente.