Animaniacs (1993)

Le sbarazzine avventure dei fratelli Warner, Wakko, Yakko e Dot, prendono vita in "Animaniacs", un turbinio di comicità e satira che sfugge alle barriere del tempo. Scaturiti dalla creatività degli anni '30 e rinchiusi per essere troppo "stravaganti" per i canoni di Hollywood, questi icastici personaggi si liberano, portando il loro inconfondibile brio nel mondo reale. Ma non sono gli unici a conquistare la scena: il loro mondo è un mosaico di esuberanti figure tra cui Pinky e Brain, due topi da laboratorio con un'insaziabile sete di conquista mondiale. Mentre i Goodfeathers, una banda di piccioni newyorkesi che parodiano i mafiosi di "Il Padrino", svolazzano tra i grattacieli, Rita e Runt, una gatta e un cane dall'inscindibile legame, affrontano rischi e perigli, ma trovano sempre il tempo per un'esibizione musicale. Non mancano la maliziosa Scoiattola Slappy, diva dei cartoni animati dell'Età d'Oro ora in pensione, e suo nipote Skippy, desiderosi di condividere la loro ironica saggezza. Mentre Buttons si impegna nella titanica impresa di badare a Mindy, la bimba monella, Chicken Boo, il pollo gigante, tenta invano di mimetizzarsi tra gli umani. Infine, Flavio e Marita, due ippopotami cosmopoliti, completano il quadro di questa serie che sfida convenzioni e noia. Ogni episodio è un irresistibile patchwork di sketch e gag, dove l'humor si fonde con il nonsense per dare vita a una serie animata senza tempo, capace di divertire e, perché no, anche di far riflettere. "Animaniacs" non è solo un'eredità del passato, ma un biglietto per un viaggio nel divertimento che non conosce età.