Becker (1998)

Nelle frenetiche strade della Grande Mela, il Dr. John Becker non è il tipico eroe in camice bianco che ci si aspetterebbe di incontrare. La sua figura si staglia con un'aura di misantropia nell'affollato skyline umano di New York. Medico di grande talento ma dall'indole burbera e dal cuore ostinato, Becker sembra avere un avversione innata per la vita, eppure, quando si tratta di medicina, la sua abilità è indiscutibile. Il suo piccolo ma efficiente studio medico diventa un microcosmo di umanità dove i pazienti, nonostante la sua apparente freddezza, trovano un'insperata cura. Al suo fianco, l'implacabile Margaret Wyborn, colonna portante dello studio, e la goffa ma irresistibile Linda, la cui inadeguatezza è tollerata solo perché nessun altro oserebbe lavorare così a stretto contatto con Becker. Attraversando la strada, lo scenario si sposta in un diner che funge da ritrovo per un cast di personaggi tanto coloriti quanto variegati. Jake Malinak, il miglior (e forse unico) amico di Becker, gestisce il chiosco di giornali nonostante la sua cecità, fornendo al cinico dottore una perspettiva spesso illuminante. Il diner, un tempo regno di Reggie Kostas, ora è nelle mani di Chris Conner – una donna che incarna per Becker la linea sottile tra l'irritazione e un'attrazione inaspettata. Non può poi mancare Bob, l'onnipresente e inopportuno portinaio dello stabile dove Becker risiede, il cui vero nome, Robert Benito, è quasi un'eco lontana nel tumulto della vita quotidiana del ristorante. "Becker" è una commedia dal battito cardiaco pulsante, che esplora le sfumature di un uomo che si dibatte tra il desiderio di isolamento e la sua ineludibile tendenza a fare del bene. Una serie che promette risate, riflessioni e la rassicurante scoperta che, anche il più scorbutico dei dottori, possiede un'anima da salvare.