Little Britain (2003)

Benvenuti a "Little Britain", una colorata carrellata di esistenze strampalate nella verde campagna britannica. Dalla frenesia urbana fino alle impervie alture scozzesi, ogni angolo di questo mosaico di vita racchiude personalità tanto bizzarre quanto indimenticabili. Affiancati dal Narratore, un'entità quasi onnisciente che dischiude con ironia e acume i segreti delle eccentricità locali, gli spettatori sono invitati a un tour esclusivo tra le vicende quotidiane di un'umanità variegata e sorprendente. Incontriamo Vicky Pollard, ribelle adolescente che trasforma il caos in un'arte; Lou Todd, l'ignaro badante che non sospetta la verità dietro la sedia a rotelle del suo assistito, l'indolente Andy Pipkin; Sebastian Love, assistente omosessuale del Primo Ministro, il cui ardore sembra conoscere pochi limiti; e poi c'è Ray McCooney, stralunato gestore di un hotel scozzese, la cui realtà è spesso un enigma. Ma non finisce qui: Marjorie Dawes, tirannica guida del gruppo di auto-aiuto "Fat Fighters", dispensa insulti camuffati da consigli; Bubbles De Vere, donna opulenta che esibisce le sue curve senza alcun freno inibitorio; Des Kaye, ex presentatore gallese di programmi per bambini ora alle prese con le sfide di un supermercato fai-da-te; e Daffyd Thomas, il gallese che proclama di essere "l'unico gay nel villaggio" in un mantra che sfida la realtà. Ogni sketch è un intreccio di sorrisi e sorprese, dove stereotipi e autentiche peculiarità si fondono dando vita a una serie che è un vero e proprio affresco sociale, dipinto con un umorismo tanto nero quanto irresistibile. Attraverso episodi che si intrecciano tra di loro in maniera inaspettata, "Little Britain" offre uno spaccato tagliente e mai banale della società britannica, attraverso lenti deformanti di comicità pura. Se siete pronti a lasciarvi stupire da una galleria di caratteri stravaganti, non vi resta che varcare la soglia di "Little Britain". Ogni episodio è un invito a scoprire con un sorriso ciò che si cela dietro le quinte di un'isola tutt'altro che ordinaria.