Canto di Natale (1999)

Nell'aspra ed elicoidale Londra del 1840, si erge la figura arcigna di Ebenezer Scrooge, uomo d'affari dal cuore più gelido dello zefiro invernale, la cui anima è un monolito impermeabile allo spirito natalizio. In questa vigilia di Natale, gli viene concessa un'ultima possibilità di redenzione, un'avventura che inizia con l'inquietante visita di Jacob Marley, suo ex socio, ora spettro. Il fantasma, avvolto in catene come fossero i pesanti rimpianti del suo passato avaro, proferisce un monito a Scrooge: mutare la propria condotta o subire l'eterna dannazione post mortem. Scrooge, avvolto nel suo scetticismo come in un mantello, intende ignorare l'avvertimento, ma l'atmosfera della vigilia è satura di presagi sovrannaturali. Con l'avvicinarsi della mezzanotte, si presenta il primo dei tre spiriti natalizi, il Fantasma del Natale Passato, che trascina Scrooge in un viaggio nel profondo del suo essere, rivelando gli episodi lieti e tristi che hanno plasmato il suo carattere. Segue il Fantasma del Natale Presente, che scosta il velo gelido della realtà per mostrare a Scrooge le celebrazioni fervide e calorose di coloro che vivono il Natale al di fuori del suo ufficio desolato e freddo. L'ultimo degli spiriti, il Fantasma del Natale Futuro, gli presenta una visione cupa: un futuro in cui la sua eredità è nulla più che un'eco nella fredda immensità del nulla. I tre visitatori spettrali delegano a Scrooge la scelta in una singola notte di metamorfosi: riscattarsi o perire nell'indifferenza generale. Mentre l'alba del giorno di Natale spunta silenziosa, un dubbio aleggia nell'aria: Scrooge aprirà il suo cuore all'amore e alla compassione, abbracciando il vero spirito del Natale? La vicenda di Scrooge, intrisa di insegnamenti senza tempo, ci ricorda che la redenzione è sempre possibile e che la calura dell'umanità ha il potere di sciogliere anche il più gelido dei cuori.